Marilyn sono io

Marilyn è lei, anche se è mora, cubana e ha l’accento spagnolo. Arriva alla Mostra del Cinema l’attesissimo “Blonde” di Andrew Dominik (in Concorso) con Ana de Armas, ex Bond girl, scelta dopo dieci anni di ricerche per trovare infine la bocca, lo sguardo, i fianchi dell’attrice morta verosimilmente suicida sessant’anni fa e mai più lasciata in pace.

“Parlavo sempre di lei e la sognavo” racconta Ana de Armas, che oltre a tre ore di trucco al giorno (forse non erano proprio gemelle), ha dovuto affrontare lo scetticismo di chi non capiva cosa c’azzeccasse la bruna di Santa Cruz del Norte con la bionda tinta di Los Angeles.

Il film, prodotto dalla Plan B di Brad Pitt, indaga il dolore e la solitudine di Marilyn, troppo bella per essere considerata anche intelligente, troppo desiderata per essere anche amata, troppo tutto, quindi ridotta a niente. Dall’infanzia da incubo con una madre pazza quando era ancora Norma Jeane, alla genuflessione sul letto di John Kennedy il quale, senza nemmeno togliersi le mutande, la costringe a fare quella cosa lì. “Servizio in camera”, annota Marilyn. Se non fosse da piangere, sarebbe da ridere.

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Questione di Styles

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  1. é un piacere leggere my fair Venice ironico e puntuale come sempre puoi immergerti
    nell’atmosfera della mostra di quest ‘anno .Brava Manuela la

  2. La storia di Marilyn dimostra oltre ogni ragionevole dubbio che la realtà supera la fantasia, nel favoloso e nel terrificante.
    Tutto il successo del mondo non ha potuto lenire le ferite profonde di una infanzia traumatica.
    Tanto bisognosa di approvazione e di affetto da non poter riuscire ad amare ed essere amata , vivendo in continua contraddizione e lacerazione tra essere ed apparire.
    Resterà per sempre una icona non solo di prorompente bellezza , ma anche simbolo della figura femminile e delle sue lotte interiori . Più antesignana del femminismo di quanto si possa credere, leggendo i suoi diari.
    Manuela, vorremmo che la Mostra non finisse, il tuo occhio su questo evento ci fa sentire quasi presenti.
    All’incanto della tua prossima ispirazione ,al tuo amoroso articolo su la nostra divina città….

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