Tutto nel mondo è Falstaff

Tutto nel mondo cambia, anche alla serata inaugurale della Stagione lirica del Teatro La Fenice che accoglie due ministri nuovi di zecca, Maria Elisabetta Alberti Casellati alle Riforme Istituzionali e Carlo Nordio alla Giustizia, sbarcati in laguna da molto vicino per la “prima” di Falstaff.

Tutto nel mondo è burla, come insegna l’ultima opera di Giuseppe Verdi, e sicuramente lo fu per l’anziano cavaliere tutto panza e vanagloria immaginato da Shakespeare, ma così divertente, così bugiardo, ingordo di cibo, vino e sottane, da elevarlo ad archetipo dei vizi umani.

Risate in palcoscenico, sorrisi nel foyer per gli ospiti finalmente senza mascherina, con l’amministratore delegato della Rai Carlo Fuortes, il truccatore Diego Dalla Palma, il cantante Manuel Agnelli, l’artista Fabrizio Plessi, la Venezia melomane e salottiera, accolti dal sovrintendente Fortunato Ortombina.

Nel total black delle signore irrompe Cecilia Matteucci in abito d’oro di John Galliano per Dior, cappa di ghepardo anni Sessanta, guanti fucsia e occhiali Gucci da intenditrice. Solo soletto, il maestro Myung-Whun Chung si concentra al pianoforte nel corridoio dietro il guardaroba prima di scendere nella buca dell’orchestra dove tutto è musica.

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Carlo Fuortes
e Fortunato Ortombina

Il ministro Maria Elisabetta Alberti Casellati

Il ministro Carlo Nordio

Cecilia Matteucci in Dior

Il sindaco Luigi Brugnaro

Manuel Agnelli

Diego Dalla Palma

Iaia Coin

Carla Plessi

Alfredo e Camilla Bianchini

Alessandra Morgagni

Alessandra Zoppi con il figlio Ascanio

Il maestro Myung-Whun Chung

La locanina di Falstaff

  1. Una delle due opere “buffe” di Verdi che ci vuol dire che infondo il mondo è pieno di burle.
    Questo vale anche se passano i secoli e corrono e ricorrono i corsi della storia.
    Una allegoria dell’esser vittime degli altrui scherzi o di esserne noi i promotori .
    Oggi ,mio avviso, la goliardia è mutata ,così pure un certo ottimismo.
    Percepisco più cattiveria o perlomeno incertezza sul finale lieto che dovrebbe accompagnare qualche scherzosa messinscena.
    Attualmente le persone hanno meno animo leggero, meno fantasia.
    Consoliamoci con la bellezza sempiterna della musica e la maestria dei suoi interpreti.
    Una serata al Teatro della Fenice può davvero procurare un atteggiamento fiducioso, un umore sollevato. Lo percepisco guardando le foto nella gallery.

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