A sorpresa, Federica Manzon con il romanzo “Alma” (Feltrinelli) vince al Teatro La Fenice la 62. edizione del Premio Campiello.
La protagonista che dà il titolo all’opera, di ritorno a Trieste da dove era fuggita per raccogliere l’eredità del padre, conquista 101 voti della Giuria dei Trecento Lettori, superando il favoritissimo “Il fuoco che ti porti dentro” (Marsilio) di Antonio Franchini che si ferma a 78 preferenze, facendo così evaporare le speranze della casa editrice veneziana alla quale i rumors della viglia avevano già messo la vittoria in tasca.
Identità, memoria, confine, la casa sul Carso, la Jugoslavia lacerata, convincono più della madre insopportabile che puzza e odia tutti. I pronostici s’invertono: Franchini scende, incassa sul palco con un mezzo sorriso, e la vera da pozzo in argento finisce nelle mani di Manzon, quasi incredula, già finalista nel 2011, unica donna della cinquina.
Emanuele Trevi con “La casa del Mago” (Ponte alle Grazie) arriva a 66 voti, Michele Mari con “Locus Desperatus” (Einaudi) a 33 preferenze; solo sei punti a Vanni Santoni con “Dilaga ovunque” (Laterza).
In mille alla Fenice per il premio letterario di Confindustria Veneto, primo appuntamento cultural mondano della stagione, prima conta del chi c’è e chi manca, anticipo dell’autunno che verrà.
Passano nel foyer il presidente di Confindustria Emanuele Orsini, quello degli Industriali del Veneto e della Fondazione Il Campiello Enrico Carraro, il presidente la Giuria dei letterati Walter Veltroni, Mariacristina Gribaudi del Comitato di Gestione del Premio, la presidente di Venice Gardens Foundation Adele Re Rebaudengo.
Naturalmente il governatore Luca Zaia, il sindaco Luigi Brugnaro, i drappello degli editori con Emanuela Bassetti e Luca De Michelis per Marsilio, Stefano Mauri (Mauri Spagnol), Bianca Laterza, Walter Barberis (Einaudi), Alessandra Carra (Feltrinelli Group), Enrico Selva Coddè (Mondadori Libri), Gianluca Mazzitelli (Ponte delle Grazie).
A condurre con grazia la cerimonia – trasmessa in diretta su Rai 5 – Francesca Fialdini, accompagnata dal musicista e attore Lodo Guenzi. Nell’attesa del verdetto, brani di Luca Barbarossa e la composizione musicale del Maestro Franco Mussida creata per il Campiello.
E via via, l’altra messe di riconoscimenti: il Campiello Opera Prima a Fiammetta Palpati, il Campiello Natura di Venice Gardens Foundation a Emanuela Evangelista, una donna che è un mondo a parte la cui storia meriterebbe non un libro bensì un trattato, arrivata dopo quattro giorni di viaggio dall’Amazzonia dove vive su una palafitta e dove farà subito ritorno; e ancora il Premio Fondazione Il Campiello a Paolo Rumiz, il Campiello Giovani alla diciannovenne Giulia Arnoldi, il Campiello Junior ad Angelo Petrosino e Daniela Palumbo.
Nelle Sale Apollinee cocktail per trecento ospiti con crostata di frutta di Marchini (40 chili) trasportata in sei pezzi da quattro pasticceri e ricomposta fragola dopo fragola in teatro.
Tutti gli altri, chi nei palazzi, all’hotel Monaco, all’Harry’s Bar – Enrico Carraro con amici – chi a festeggiare chi a tirarsi su con il risotto primavera.
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