Mostra Palazzo Mocenigo "Il Seduttore. Il rinnovamento dell'immagine maschile al tempo di Casanova"

Casanova come un influencer

Come un influencer in anticipo di tre secoli, attento all’aspetto, al piacere, al proprio riverbero nella società. Lì c’erano i salotti, qui i cuoricini su Instragram; allora il corteggiamento era serrato, ora come viene viene nelle maglie larghe di Tinder.

A muovere la vanità è sempre la risposta che dà lo specchio, come racconta la mostra “Il seduttore. Il rinnovamento dell’immagine maschile al tempo di Casanova” a cura di Roberta Orsi Landini e Chiara Squarcina (fino al 27 luglio) nelle sale del Museo di Palazzo Mocenigo che aggiunge un altro omaggio allo scrittore e avventuriero nell’anniversario dei 300 anni dalla nascita.

Dopo aver avuto un Carnevale dedicato, i prossimi tre mesi di conferenze all’Ateneo Veneto, gli eventi in programma alla Fondazione Giorgio Cini, una app, un aperitivo che porta il suo nome; ora che tutti lo vogliono, Giacomo Casanova apre le porte del guardaroba degli altri.

La mostra a Palazzo Mocenigo

Dalle collezioni di Palazzo Mocenigo e dal Museo Stibbert di Firenze escono marsine, gilè, calzoni in tessuti preziosi: il completo di tre pezzi per farsi notare a corte dove, se capitava di annoiarsi, c’era il piacere sottile di indossare qualcosa di unico.

Velluto, raso di seta, broccato, ricami in ciniglia, in oro filato, strass, applicazioni, borchiette, accompagnano la moda maschile lungo tutto il Settecento, passando da espressione di potere a rappresentazione di eleganza.

La stessa marsina si trasformò, perse le decorazioni, assunse una linea più essenziale con lo stesso effetto dirompente – immaginiamo – che ebbe la giacca destrutturata di Armani negli anni Ottanta.

Casanova multitasking – uomo di lettere, alchimista, massone, diplomatico, filosofo, agente segreto, libertino, scienziato, tutto in un sol uomo – fu anche attentissimo alla moda; un fashionista, si direbbe oggi, se non suonasse riduttivo nei confronti di un personaggio che continua a far epoca perché non si risparmiò mai.

Infatti attraversò la vita tumultuosamente; amò le donne tanto quanto le donne amarono lui, tutte (forse non proprio tutte) documentate nell’opera Histoire de ma vie. Teresa, Henriette, suor M.M., la marchesa d’Urfé, fino alla relazione quasi paterna con Francesca Buschini, ragazza incolta che continuò scrivergli anche durante il secondo esilio da Venezia, a Dux in Boemia.

Ogni incontro galante esigeva un abbigliamento adeguato, che Casanova indossò anche quando la vecchiaia si fece oltraggiosa; ma lui niente: fino alla fine parrucca, tabacchiera, fazzoletto di pizzo, profumo e bocca a cuore che sembrava fatta per depositare baci.

Sfoglia la gallery

Visual Portfolio, Posts & Image Gallery for WordPress

  1. Si è proprio stato un influencer ante litteram. Di lui si parla da secoli e sarebbe riduttivo vederlo solo come un latin lover.
    Nonostante ci abbia fatto sapere tanto della sua biografia, del suo mondo, nella sua storia non manca del mistero.
    Tanto conosciamo le sue imprese e niente di certo di dove sia morto, soprattutto dove giaccia sepolto.
    Un plauso alle continue e originali scoperte veneziane da parte di Manuela.

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *