Un ruggito in campo e la nuova Querini Stampalia, dopo essersi annunciata nei mesi scorsi a colpi di poster con i modi di dire dei veneziani, si presenta infine alla città.
L’ attesa termina nel giorno del compleanno di Giovanni Querini, imprenditore, filantropo dai vastissimi mezzi e pari generosità, nato il 5 maggio 1799, che dai manifesti affissi nelle calli dice go furia, qualcosa di più urgente della fretta, e adesso si capisce perché.

Quattro leoni monumentali in bronzo di Davide Rivalta in campo Santa Maria Formosa e campiello Querini annunciano il prima e il dopo della Fondazione bea come el sol: un museo vivo su quattro piani, la biblioteca di 400.000 volumi, la collezione di dipinti, gli arredi, il giardino progettato da Carlo Scarpa.

Tra il prima e il dopo ci sono i sette mesi durante i quali la direttrice Cristiana Collu, arrivata in laguna lo scorso settembre, si è chiusa in ufficio e, duri i banchi, ha immaginato una stagione in cui fare “scorta di bellezza“.
Per dire more vardime, qui si cambia davvero, a sei giorni dall’inaugurazione del 5 maggio arrivano i felini fuori scala – due leoni e due leonesse – così veneziani, così dirompenti, mansueti ma vigili, a guardia del sapere.

Li accompagna la seduta sociale Q Spot. Seat, read, think, repeat del designer Martí Guixé, ispirata al logo della Fondazione, punto d’incontro per chi desidera leggere, sostare, pensare senza fretta, co rivo rivo, e i residenti della zona già ringraziano.

Nel segno del nobiluomo che lasciò Venezia erede dei propri beni, sarà allestita temporaneamente la Libreria Giovanni, in collaborazione con la casa editrice Tlon; e il bookshop con gli oggetti della campagna di adversing A Wonder Poster, di cui Designwork ha curato la grafica: shopper, grembiuli, mug, T-shirt con le espressioni in dialetto veneziano.

Due le mostre della nuova stagione: No Stone Unturned. Conceptual Photography dell’artista californiano John Baldessari, al terzo piano; e, nell’Area Carlo Scarpa a piano terra, L’impronta leggera dedicata al Diriyah Art Futures, nuovo centro per le arti digitali di Riyadh progettato dallo studio Schiattarella Associati.

Il nuovo avanza anche con il Cafè Mariona, la caffetteria che d’estate sarà gestita da Rosa Salva, e con la festa ruggente, gioiosa, aperta al pubblico lunedì dalle 18 insieme a Cristiana Collu e al presidente Paolo Molesini. Musica del polistrumentista Gavino Murgia. Oro benon.
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