Nuovo ingresso, nuova biglietteria con spazio polifunzionale, nuovo logo. Aria nuova, soprattutto, grazie all’arte greca e romana che dà appuntamento a quella contemporanea sotto il naso di Agrippa, politico e militare romano, amico dell’imperatore Augusto, la cui statua monumentale forse ha un sussulto di fronte al futuro che avanza.

Il Museo archeologico nazionale di Venezia riapre lo storico ingresso al civico 17 di Piazzetta San Marco, a fianco della Biblioteca Marciana, di fronte a Palazzo Ducale. Si rincomincia lì dove tutto era iniziato, con qualcosa in più.

L’entrata indipendente, in vista del riallestimento delle sale, ospita infatti nel Cortile dell’Agrippa, progettato da Vincenzo Scamozzi, e nella Sala V del museo, l’installazione site-specific Lines by Kengo Kito sostenuta da anonymous art project, progetto filantropico giapponese al suo debutto in laguna.
Uno shangai di lance colorate su superfici di specchio puntate verso il cielo nelle quali si riflettono le Procuratie Nuove.

Incomincia così l’itinerario restituito nell’ordine originario voluto tra il 1924 e il 1926 da Carlo Anti che conduce i visitatori tra le sculture dell’arte greca e romana dal V secolo a.C. alla tarda età imperiale, le collezioni di ceramiche, le monete, i bronzetti raccolti dall’aristocrazia veneziana – Domenico e Giovanni Grimani in testa – e donati tra il XVI e il XIX secolo alla città.

Inaugurazione con la direttrice dei Musei archeologici nazionali di Venezia e della Laguna, Marianna Bressan, il direttore della Biblioteca Marciana, Stefano Trovato e Masahiko Haito, curatrice di anonymous art project che raddoppia la propria presenza in occasione della Biennale Architettura con il progetto espositivo dedicato alla fotografa e regista Mika Ninagawa in collaborazione con il collettivo creativo EiM (Eternity in a Moment), dal 10 maggio al 21 luglio a Palazzo Bollani.
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