Tutto cambia e prende un’altra piega. Non sono più i desiderata degli sposi a dettare l’agenda, bensì la prudenza. Esserci e non esserci. La sottrazione, più dell’iperbole, segna il nuovo tracciato del matrimonio tra Jeff Bezos e Lauren Sánchez, rovesciato all’ultimo come un calzino.
Alla fine nemmeno il veliero Koru, la pistola fumante di queste nozze consumate prima di essere celebrate, arriverà in laguna. Niente Koru, niente fido Abeona, il tender di 75 metri per gli spostamenti veloci.

In cambio, ormeggia a Punta della Dogana il primo dei molti yacht annunciati: l’Arience, 60 metri, di proprietà di Bill Miller, gestore di fondi, filantropo, tra i primi investitori di Amazon.
Ripresisi dal cambio di programma, dorati dal sole della Croazia, Bezos e Sánchez arriveranno in elicottero e per loro sono pronte una suite all’Aman Venice, un’altra al Belmond Hotel Cipriani o il piano nobile di un palazzo privato uscito dal cilindro magico dell’agenza di wedding planner Lanza & Baucina, da mesi in città per i preparativi, a cui l’organizzazione del matrimonio di George Clooney e Amal oggi deve sembrare un picnic.

Annulla di qua, sposta di là, l’isola di San Giorgio è confermata come location per la festa di venerdì sera, guardata a vista da una società di sicurezza di Miami (nelle foto d’apertura): un addetto ogni venti metri lungo le rive e intorno al Teatro Verde, protetto da una sovrastruttura bianca, non per il rischio pioggia, ma per quello molto più concreto del volo di droni.

Non è un capriccio da nubenda nemmeno il trasferimento del party di sabato sera dalla Scuola Grande della Misericordia, che un po’ c’è rimasta male, alle Tese in Arsenale, le stesse che ospitarono la sfilata di Giorgio Armani due anni fa, accessibili solo con il pass.
Gli attivisti dei centri sociali, Greenpeace, i No grandi navi convertiti in No grande Bezos, lesti a prendersi la scena per ribadire che la città non è in vendita, hanno indotto gli organizzatori a rinunciare a qualcosa. Il sentiment ha sempre il suo peso.
La bellezza di Venezia è il suo destino e può accadere che diventi una croce. In laguna, dove tutto fa rumore, il matrimonio del fondatore di Amazon, 61 anni, e dell’ex giornalista 55enne, sette figli in due, ha il fragore della ricchezza che rende accessibile ogni cosa, tranne la benevolenza a piene mani.

Non sono bastati le cospicue donazioni, le rassicurazioni del sindaco Luigi Brugnaro, il comitato pro Bezos, i 20 milioni di dollari spesi per l’evento (dal 26 al 28 giugno) che cadranno a cascata sulla città né l’euforia dei fotografi in arrivo da tutto il mondo, come per l’incoronazione di un re, l’elezione di un papa, appostati ovunque, disposti a molto, qualcuno a tutto.
Bisognerà poi vedere chi riuscirà a puntare il teleobiettivo sulla parure di invitati quali Ivanka Trump, Kim Kardashian, Kris Jenner, Jessica Alba, Leonardo Di Caprio, Barbra Streisand, Eva Longoria, Oprah Winfrey, Orlando Bloom con o senza Katy Perry, Bill Gates, Lady Gaga.
Ogni giorno un nuovo nome, magari tirato un po’ a caso, su su fino a Elon Musk; e a questo punto, non potendo salire oltre, anche i più visionari si fermano.
Forse succederà di tutto, o forse sarà tanto rumore per poco; che la festa incominci.