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Arrivederci chiesa di San Geremia, ci rivedremo quando sarà. Bye-bye anche alla Pietà, Vivaldi e tutti gli orfani dei secoli passati.  I profumi, i gioielli, i vestiti firmati sono le nuove facciate delle chiese veneziane, la pubblicità la nuova forma di redenzione. 

Affissioni a lenzuolo coprono marmi, statue, timpani, volute, cupole che non se la passano benissimo e che, impossibilitati a provvedere da sé, si rivolgono altrove. I grandi marchi pagano i restauri, in cambio ottengono visibilità assoluta.

Ponteggi che cambiano, girano, ritornano, come spot. La chiesa di San Salvador diventa così altare per Miss Dior, la Marina Militare, il film d’animazione “Ron”.  Nascosta prima da TIMvision, poi dallo smartphone Oppo formato elefante, quindi dalla pubblicità della Coop la chiesa di San Moisè. Sparita dietro i labbroni della modella di Bottega Veneta anche la Basilica della Salute, alla quale servono due milioni di euro per ritornare com’era.

Il Bonus facciate ha accelerato la corsa al restauro, difficile resistere alle donazioni che Venezia attira sempre e (quasi) sempre assolve.

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  1. Pecunia non olet… Confidiamo in celeri restauri che portino le nostre chiese all’antico splendore (sopportiamo quindi la grottesca pubblicità)

    Mirella

  2. Bravo. Ovviamente, un nuovo mezzo di comunicazione da individuare. Fammi vedere la tua gloria Signore… come puoi resistere a questo denaro che facilita tutti questi necessari e importanti restauri? Queste pubblicità sono aggressive per quelli che rifiutano di essere costantemente sollecitati. Ma tutti sanno che “le vie del Signore sono impenetrabili” e che a volte bisogna… rassegnarsi

  3. Un male necessario? Forse. Tuttavia esistono metodi meno invasivi, per raccogliere fondi. Purtroppo nessuno di questi assicura un ritorno di immagine pari a quello garantito da un maxi cartellone piazzato nel cuore di una città-icona planetaria. Venezia si è ormai trasformata in un set a pagamento. E sono una sparuta minoranza quelli che protestano.

  4. I have not been to Venice for more than 30 years. As I read your reports I am made to understand how bleak the situation has become. I returned to Veneto 45 days ago, but I am still afraid to go and see the sestieri for myself. My life is all about ascetic-arts curation, preservation of oral spiritual traditions out of Asia, researching them further, and finding safe sites for endangered legacies. Still, even with these post-financial perturbations,* I feel the lagoon may fulfil my project-needs. Methods must be fashioned to confront these problems.

    * http://www.venisia.org

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