In vetrina
Un amore in Gondolina
25 aprile 2024
No, non è la solita furlana. Gondolina è una storia imprenditoriale e d’amore (prima d’amore, poi imprenditoriale) tra la veneziana Agnese Cosulich e lo spagnolo Javier Fernández Aguilar. Lei project manager per progetti di economia blu, lui consulente strategico, dopo aver girato il mondo hanno scelto di vivere in laguna e realizzare furlane con i velluti di Como e la suoletta ergonomica. Nel pop up store in campiello de la Feltrina ci sono anche Balotina e Bucintoro. Fino al 4 maggio.
Apre Ovs sul ponte di Ovs
20 aprile 2024
Ritorna la vita nell’ex palazzo Coin Excelsior sull’ex ponte di Coin, da oggi Ovs, sul ponte di Ovs. Dopo sette anni di chiusura, l’edificio riapre grazie a un investimento di due milioni di euro, un restauro rapidissimo dei 2mila metri quadrati di superficie, 28 assunzioni. Abbigliamento, accessori, il Cliomakeup experience store di Clio Zammatteo e il reparto casa. Felicissimi i veneziani che si aggirano estasiati tra piatti e lenzuola, da tempo quasi introvabili in città.
Un palazzo per Tod’s
13 aprile 2024
Cinque mesi di lavori, marmi e faretti a profusione, apre in calle larga XXII Marzo la nuova boutique Tod’s insieme a Roger Vivier. Il negozio inaugura a pochi giorni dall’inizio della Biennale Arte dove il Gruppo di Diego Della Valle è partner del Padiglione Italia. Party in giallo e arancione venerdì 19 aprile alle Tese San Cristoforo, in Arsenale, per i cinquant’anni del Gommino che non cancella nemmeno un passo.
I vetri di Giberto
6 aprile 2024
Vasi, bicchieri, coppe, cornici (meravigliose): apre al civico 2 del ponte di Rialto la boutique di Giberto Arrivabene Valenti Gonzaga. Uno spazio che è uno scrigno, restaurato dall’architetto Giovanni Rubin de Cervin Albrizzi: la porta, una vetrina e tanto basta per mettere in mostra le creazioni di Giberto che nove anni fa ha realizzato la sua prima collezione e non si è più fermato.
Et voilà La Parigina
30 marzo 2024
Riapre La Parigina e i veneziani ne sono lieti perché due mesi fa, quando la boutique delle Mercerie chiuse dopo una liquidazione da fuori tutto, si temette l’arrivo di un altro brand, magari modaiolo, ma poco glocal. Invece il negozio di calzature, aperto nel 1946 e rimasto fedele ai fondatori Bruno e Nerina Tognolo, ha rinnovato l’involucro mantenendo uguale lo spirito. Interni più moderni, vetrine più luminose, in tacchi a spillo o sneakers, a passi lesti verso la bella stagione.
Dolcissima Basilica
9 marzo 2024
Venti chili di bontà in vetrina da VizioVirtù, in calle del Forner dietro campo San Lio. Trattandosi del modellino in cioccolato della Basilica di San Marco, più virtù che vizio, più santità che peccato, anche perché la scultura non la mangerà nessuno. Si capisce. La titolare Mariangela e la pasticciera Laura hanno impiegato settimane per ricostruire la “chiesa d’oro” di Venezia. Facciata, cupole, arcate, fino alla quadriga, tutto è di cacao fondente, tartufi, ghiaccia reale, pasta di zucchero. Come l’originale, necessita di cure. Ogni sei mesi viene portata in laboratorio e restaurata.
Venice M’Arket
3 marzo 2024
Le t-shirts nel frigorifero dei surgelati, le sneakers Golden Goose tra i piatti del banco del fresco, le felpe sugli scaffali dei detersivi. Apre in Corte del Leon Bianco il Venice M’Art Shop, estensione ludico golosa del Venice Venice Hotel di Alessandro Gallo, in cui capi d’abbigliamento e oggetti sono in vendita come al supermercato. Gli hamburger diventano portamonete, i cartoni del latte borsine, le bottiglie di ketchup astucci. Il design commestibile avanza sul nastro della cassa, ma senza code.
Cappelli come coriandoli
2 febbraio 2024
Si fa presto a dire coriandoli. Quelli in vetrina dalla modista Giuliana Longo, in calle del Lovo, sono coriandoli elettrici, in cinque colori, che cambiano in continuazione. Nessuno li lancerà mai per aria, anche perché pesano, ma soprattutto perché indossano spavaldi cappelli sulle ventitré. Luci e feltro oltre il Carnevale, nella storica bottega in laguna dal 1902, per tenere al caldo le idee.
Il lampadario incadescente
2 gennaio 2024
Un candelabro destrutturato, incandescente, come fosse appena uscito dalla fornace, sospeso nell’istante in cui tutto si compie, o non si compie affatto. C’è tutta la fragilità e la potenza del vetro, oltre alla perizia del vetrinista, da Barovier & Toso, in calle larga XXII Marzo, dove galleggia l’installazione “Burning Light” by Nichetto Studio. Bracci, piattini raccoglicera, coppe, foglie, fiori, come fosse stati lanciati per aria da un artista e lì rimasti, ad illuminare i passanti.