Danieli, due secoli da suite

Due secoli bastano per entrare nella storia e farla propria, come un diritto di nascita. Nacque subito benissimo l’Albergo Reale, in Riva degli Schiavoni, inaugurato nell’ottobre del 1822 da Giuseppe Dal Niel, imprenditore analfabeta, e subito ribattezzato Danieli, per tutti e per sempre, destinato a ospitare principi, ambasciatori, musicisti, cardinali, scrittori, divi del cinema e storie d’amore. Soprattutto storie d’amore.

Qui, la notte del 25 settembre 1895, si concessero per la prima volta l’uno all’altra, presumibilmente senza remore, Eleonora Duse e Gabriele d’Annunzio. Scandalo (per i tempi) tra le lenzuola della camera numero 10, nell’inverno del 1933, anche per George Sand e Alfred de Musset. Al ballo di Wally Toscanini, il 3 settembre 1957, Aristotele Onassis conobbe Maria Callas grazie ai buoni uffici della giornalista americana Elsa Maxwell e subito iniziò un corteggiamento serratissimo durato due anni.

L’hotel prosperò sulla propria fama, e certo molto ha contribuito la somma dei tre edifici in fila, il rosso e gotico Palazzo Dandolo, Palazzo Casa Nuova e il Danieli Excelsior, con gli immensi lampadari di Murano, la scalinata della corte interna in stile moresco, le opere d’arte nelle 204 tra camere e suite, nei corridoi, le colonne di marmo rosa, i velluti, le tappezzerie, fino al fiocco rosso delle chiavi che tintinnano nelle mani dei clienti.

Le firme di Charles Dickens, Honoré de Balzac, Marcel Proust, Richard Wagner, Charlie Chaplin, Walt Disney, Greta Garbo, Nelson Mandela, Sophia Loren, Yoko Ono scorrono nel libro d’oro degli ospiti, pagina dopo pagina per duecento anni, fino ai divi della Mostra del Cinema, al broncio di Victoria Beckham, alla gioia incontenibile di Federica Pellegrini che, nella suite Dandolo, ricevette l’anello di fidanzamento da Matteo Giunta (opportunamente in ginocchio) e disse subito sì.

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