Il primo red carpet di Julia Roberts e l’ennesimo di George Clooney, che ormai è tutt’uno con il Lido, il Belmond Hotel Cipriani e il ristorante da Ivo. Due passerelle sicure per Willem Dafoe, che è anche direttore della Biennale Teatro, altrettante per Oscar Isaac, il ritorno di attori e registi che sembrano non essersi mai allontanati dal Lido, preservati dalla devozione dei fan già pronti con i cartelli dall’anno scorso.

Divi a volontà per la 82. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica (dal 27 agosto al 6 settembre), presentata dal presidente della Biennale Pietrangelo Buttafuoco e dal direttore Alberto Barbera, che vedrà per la prima volta sul tappeto rosso la Pretty Woman di 35 anni fa, ora protagonista del thriller After The Hunt (Fuori Concorso) di Luca Guadagnino (nella foto d’apertura, Credits Amazon MGM Studios), e tutti a chiedersi le ragioni dell’annosa defezione dell’attrice.
Ventuno i film in Concorso, di cui cinque italiani, con durata media tra le due ore e le due ore e mezzo, segno che ci vuole più tempo per raccontare questo mondo a rovescio, abitato a vario titolo – come spiega Barbera – da “mostri reali e metaforici“.

Arriva in Sala Grande l’attesissimo Frankestein che il regista Guillermo Del Toro covava da oltre dieci anni, interpreti Oscar Isaac, Jacob Elordi, Christph Waltz e Mia Goth.
Jude Law sarà Putin nel film di Olivier Assayas Il mago del Cremlino insieme a Paul Dano e Alicia Vikander. Non è una santa nemmeno l’Elisa del film di Leonardo Di Costanzo – con Barbara Ronchi e Valeria Golino – accusata di aver ucciso la sorella e aver tentato di riservare la stessa sorte alla madre.

I mostri della mostra sono anche le guerre, i fanatismi religiosi, la minaccia nucleare fino al mostro della piazzola accanto, quello di Firenze, la cui vicenda è raccontata dalla serie tv di Stefano Sollima, una delle quattro in cartellone insieme a Portobello di Marco Bellocchio.
Apre la Mostra La Grazia (in Concorso) di Paolo Sorrentino con Toni Servillo, chiude il thriller distopico Chien 51 (Fuori Concorso) di Cédric Jimenes con Valeria Bruni Tedeschi, scelti insieme agli altri tra i 4.500 titoli pervenuti.
Tra l’uno e l’altro, sfilerà in passerella il corposo cast di Father Mother Sister Brother di Jim Jarmusch (in Concorso) con Adam Driver, Charlotte Rampling, Cate Blanchett; e sarà gara con quello di In the Hand of Dante (Fuori Concorso) di Julian Schnabel (girato in parte anche al Lido) con Oscar Isaac, Gerard Butler, Al Pacino, John Malkovich, Martin Scorsese.
Sotto il cielo che li vide vincere il Leone d’oro per Povere creature! anche Yorgos Lanthimos ed Emma Stone, questa volta con la favola nera Bugonia (in Concorso); il sempre affezionatissimo Clooney, protagonista di Jay Kelly di Noah Baumbach (in Concorso) che, avanti e indietro, sul red carpet si è ingrigito; Pierfrancesco Favino, diretto da Andrea Di Stefano in Il Maestro (Fuori Concorso).
Al momento, nessuno scandalo né prurito all’orizzonte; l’erotismo a piene mani di Venezia 81, evidentemente, è bastato. In cambio, molta musica con una sezione dedicata: omaggio a Nino D’Angelo, Piero Pelù, Francesco De Gregori e ai Newport Folk Festival.