Un po’ chic, un po’ rock, così come viene, alla 59. Esposizione Internazionale d’Arte. Outfit da tutto il mondo tra i Giardini di Castello e l’Arsenale, con il colori del proprio Paese o con la sensazione di aver sbagliato data e luogo, come il trio punk rock arrivato da Londra in largo anticipo rispetto alla Biennale Musica.
L’arte di vestirsi non s’inventa, guai a fare un abito brutto perché qualcuno potrebbe comprarlo; ma la Biennale tutto accoglie e perdona. Anche certe svelandre incomprensibili, certe pance scoperte, un loden scappato dal guardaroba invernale, i gambaletti di rete, la tinta color aragosta, il pellicciotto da montagna.
Poi c’è lo chic di certe signore che arano il ghiaino sui tacchi sottili come fossero in pantofole, portano al braccio la borsetta di Frida Kahlo, si stringono nel trench total black che va bene da qui all’eternità.
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Sempre brava e divertente!
Sembra di esserci.
Brava Manuela. È un piacere leggere il tuo blog ❤️
Guardare le persone è un modo per capire cosa ci succede intorno. Fotografarle è un modo per condividere questa percezione. E per costruire un archivio della nostra storia.
Grazie
La mia penna preferita : brava, divertente e magica …. MANOLETA !!!!!!! Sí señor !!!!!!!!
Merci chère Manuela pour m’avoir mis en cover de votre article d’ouverture de La Biennale 🙏 Joli cliché dans le miroir 💗 Mes amis ont adoré cela. Vive l’Art, vive la Beauté, vive la Vie❣️ Laura Restelli Brizard