Il cachemire nella Sala delle Grida, gli accessori al posto dei tavolini del bar, l’abbigliamento uomo negli uffici del mezzanino. Cucinelli apre la sua nuova boutique nell’ex Borsa di Venezia, una porta più in là dell’hotel Nolinski, inaugurato un anno fa, stesso palazzo in calle Larga XXII Marzo, medesimo passato.
Un milione e mezzo il costo dei lavori di ristrutturazione dei 400 metri quadrati di superficie, durati quasi un anno e attenti alla storia del luogo: la boiserie degli anni Trenta, il soffitto di legno intagliato, le lampade, l’orologio, il pavimento, la pietra delle porte, le inferriate, tutto è stato restaurato e conservato, come la scritta in ferro battuto sulla porta d’ingresso.
Il marchio di Brunello Cucinelli, imprenditore e mecenate che ha legato la propria fortuna a monumenti storici come il borgo medioevale di Solomeo alle porte di Perugia dove ha sede l’azienda, entra in uno spazio che di glamour non aveva nulla.
In Borsa si andava a lavorare e nella Sala delle Grida gli agenti di cambio gridavano sul serio, come ossessi, per farsi sentire, ed era tutta un’agitazione, un parapiglia di titoli da comprare o da piazzare, non un luogo di bellezza.
Oggi sul banco che ha visto passare di mano milioni di azioni ci soni i vasi di Salviati, negli uffici dove fino agli anni Novanta gli agenti si asciugavano il sudore dalla fronte sono allineate le giacche decostruite; l’orologio non segna più il tempo del denaro, ma quello di un’eleganza senza tempo, da tramandare come le maglie Neverendig Stories di generazione in generazione.
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