Armani, tutto in una notte

“One Night Only Venezia,” una notte soltanto; e si capisce, tanto è costata – in tutti i termini – la sfilata di Giorgio Armani in Arsenale. Sei mesi di lavoro, settimane di prove, bauli di abiti, scarpe, accessori spediti in laguna, uno stuolo di sarte con gli spilli in bocca per provare i vestiti alle attrici, tutte lì, come se la Mostra del Cinema fosse scappata dal Lido per ritrovarsi alle Tese delle Nappe.

Bramatissimo l’invito all’evento, arrivato a meno di duecento ospiti e inutilmente invocato dagli altri settecento, invitati dopo le 22 all’after party, che però non è la stessa cosa.

Gli ospiti

Passano al photocall la madrina di oggi Caterina Murino e quella di ieri Rocío Muñoz Morales stretta al suo Raul Bova; e ancora Matilde Gioli, Kasia Smutniak, Asia Argento con il tatuaggio che fa ciao dalla scollatura, Jessica Chastain con la coda di cavallo, Greta Ferro, Barbara Palvin, Micaela Ramazzotti, Malika Ayane, Claudia Gerini, Isabella Ferrari, Olivia Palermo, Gabriele Salvatores, Louis Garrel; subito dopo, o subito prima, posano Margherita Buy, Luca Guadagnino, Sergio Castellitto, Giuseppe Tornatore accolti da Roberta Armani e a un certo punto si perde il conto, tranne che per Sophia Loren, in prima fila con il figlio Edoardo Ponti.

Sul tappeto nero sfila la collezione Haute Couture con abiti ispirati a Venezia. Le losanghe di Arlecchino, i collari di tulle, piccoli cappelli che sembrano mascherine. Il nero, un tocco di rosa, un lampo di verde smeraldo, certi tessuti così leggeri che sembrano vivere di vita propria. Venti minuti appena per la passerella che Armani dedica alla città di cui ha ricevuto il Leone dal sindaco Luigi Brugnaro.

Standing ovation per lo stilista che ha controllato di persona fino all’ultima paillette. Niente plastica monouso, illuminazione a led, il sostegno a progetti ambientali della laguna e una donazione a Venetian Heritage, diretta da Toto Bergamo Rossi, per il restauro di una selezione di opere della Ca’ d’Oro.

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  1. Non c’è nessuno come Armani. Il suo stile, inimitabile, all’insegna della raffinatezza, pur restando essenziale,è riconoscibilissimo perché non è oggetto di moda ma creazione capace di emozionarmi come quei quadri portatori di bellezza ed armonia. Grazie per avermi fatto sognare anche solo vedendo i suoi abiti

  2. brava Manuela! Attraverso la tua narrazione riesci sempre a portarci in situazione uniche : questa volta tutte in prima fila alla sfilata! Grazie❤️

  3. Come dire? Anche a Venezia “La classe non è acqua”
    La sua poi è classe 34 ! Ancora riesce ad essere al centro della scena.

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