Presentazione Gesù al tempio Bellini Querini Stampalia

“Fioi”, Bellini is back home

Anche Bellini ritorna a casa, e non è un rientro qualunque, ma quello della Presentazione di Gesù al Tempio, alla maniera della nuova Querini Stampalia, di cui si pensava ormai di sapere tutto, invece.

La Fondazione diretta da Cristiana Collu prosegue il cammino nella venezianità e nella meraviglia – che spesso coincidono – con la festa di benvenuto all’opera di Giovanni Bellini, datata 1460 circa, che riprende il proprio posto nella collezione del museo, al secondo piano, in fondo al Salotto verde, dopo qualche mese fuori sede per una mostra a Forlì.

Il manifesto che annuncia il ritorno dell’opera di Bellini

Fioi, so tornà, annuncia lo stesso Bellini dai muri di Venezia in quella che immaginiamo sia una chat di gruppo con i suoi concittadini. Back in Business, aggiunge il manifesto, per dire che si torna a lavorare, cioè a incantare il pubblico con il dipinto famosissimo nel mondo per la sua luminosa perfezione.

La tempera su tavola rientra alla Querini Stampalia, in campo Santa Maria Formosa, non appesa a un chiodo, ma all’interno di un guscio in legno di betulla nel quale è adagiato un feltro acustico ottenuto da bottiglie in plastica riciclata, dietro una tenda in velluto che, come un piccolo sipario, si apre e si chiude sullo spettacolo del quadro.

La Presentazione di Gesù al Tempio di Giovanni Bellini

Una scenografia che rievoca la tradizione delle architetture temporanee, un cocoon ideato dall’architetta madrilena Izaskun Chinchilla, quasi un bozzolo materno attraversato dalla composizione sonora originale ideata da Gavino Murgia e dal profumo Mystic Incense di The Merchant of Venice.

Il cocktail nel giardino della Querini Stampalia

Vista, olfatto, udito all’erta per l’opera dentro l’opera; una matrioska di stupore presentata – come sarebbe piaciuto a Giovanni Querini – con un cocktail aperto alla città. Un calice nel giardino di Carlo Scarpa e un saluto a Bellini, il cui autoritratto quasi certamente è l’ultima figura maschile nell’angolo a destra del dipinto, con lo sguardo piantato negli occhi del visitatore. More vardime.

La Fondazione Querini Stampalia
  1. L’arte ci salverà è stato detto. Un bentornato all’opera di Bellini. E ora, fioi, andate tutti a vederlo!

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *